Web 2.0: Lo sfruttamento dell’intelligenza collettiva

“Il principio centrale che sta dietro il successo dei giganti nati nell’era del Web 1.0 che sono sopravvissuti per guidare l’era del Web 2.0 sembra essere questo: essi hanno abbracciato la potenza del web per sfruttare l’intelligenza collettiva.” Tim O’Reily, fonte: http://www.awaredesign.eu/articles/14-Cos-Web-2-0

Per spiegare questa frase, apparentemente complessa, si possono fare alcuni esempi.

Google, azienda leader nel settore die motori di ricerca, deve il suo successo al PageRank, un metodo che definisce la rilevanza di un sito internet anche in base ai link, mezzo tramite il quale un utente, che ha trovato dei contenuti da lui ritenuti interessanti, segnala ad altri utenti l’esistenza di questi contenuti.

Yahoo! sfrutta il lavoro collettivo dei navigatori, mentre Ebay ha fatto la sua fortuna grazie ad un mercato creato dai suoi stessi utenti ed ha fatto dell feedback, il commento che ogni iscritto lascia in seguito ad una transazione, il suo punto di forza.

Ciò che accomuna queste tre realtà di successo è il superamento di una logica di tipo top-down a favore di una logica di tipo bottom-up; in parole semplici hanno deciso di non imporre delle regole dall’alto, ma di lasciare agli utenti della Rete la possibilità di selezionare i contenuti migliori e decidere loro stessi ciò che è meglio per loro.

Paragrafo 1.5 “Il caso Wikipedia

Paragrafo 1.3 “L’evoluzione di internet

Tratto dalla mia tesi di laurea: “web 2.0 e implicazioni per il marketing turistico: il caso Tripadvisor