marketing turistico: il viaggiatore di nuova generazione

Lo sviluppo della Rete che ha caratterizzato gli ultimi anni ha cambiato, come già più volte ribadito, il consumatore, che è ora divenuto più critico, consapevole, e intelligente nell’effettuare i suoi acquisti. Le nuove tecnologie hanno inoltre modificato il comportamento dei viaggiatori, o di almeno quella parte di essi che utilizza internet. Per capire i mutamenti del processo decisionale del turista è stata condotta la ricerca “Next Generation Traveler”, pubblicata da Ypartnership e PhoCusWright, due aziende leader nel settore del marketing applicato al turismo; sono stati intervistati 2559 internauti statunitensi che avevano effettuato almeno un soggiorno in hotel nell’ultimo anno. In base ai dati raccolti è stato redatto un profilo del viaggiatore di nuova generazione.

Il “nuovo” viaggiatore  risulta:

  • Istruito ( il 30 % ha finito il college; il 20 % ha almeno un anno di master di specializzazione );
  • Benestante ( il 30 % ha famiglia con un reddito annuo totale di circa 100.000 dollari );
  • Multi-Generazionale ( la metà degli intervistati ha fra i 18 e i 28, l’altra metà fra i 43 e i 61 anni, ma i due segmenti mostrano abitudini di consumo simili );
  • Il 71 % usa internet per ricercare informazioni di viaggio;
  • Il 38 % ha creato almeno una volta un itinerario di viaggio on line;
  • Il 58 % cita la “possibilità di controllare le migliori tariffe” come la funzionalità più importante di un sito di viaggio;
  • Il 37 % dichiara di essere stato influenzato da commenti letti su Social Network o siti di recensioni, ma frequenta Social Network come MySpace.com (56 %) e Facebook    (30 %) più di Social Network turistici come TripAdvisor (14 %);
  • Il 33 % ha scritto e pubblicato una recensione on line.(fonte: Bookingblog, il viaggiatore di nuova generazione)

Paragrafo 3.3 “L’importanza del passaparola nel turismo

Paragrafo 3.1 “Cosa ricercano i viaggiatori online

Tratto dalla mia tesi di laurea: “web 2.0 e implicazioni per il marketing turistico: il caso Tripadvisor