Cosa influenza le scelte di acquisto offline nel turismo?
Oggi cerchiamo di capire quali sono i principali fattori che influenzano le scelte dei turisti, nel momento in cui vogliono acquistare un prodotto offline. Per farlo ci basiamo sui dati dell’ultima ricerca netcomm, che il 14 novembre ha presentato gli ultimi risultati relativi all’evoluzione dell’e-commerce b2c in Italia e nel mondo.
Al di la dei dati presentati, che hanno mostrato una crescita del 255% del mobile commerce in Italia rispetto al 2012 (per un totale di 510 milioni di € di acquisti da smartphone, senza considerare il mercato dei tablet, pari a 1 miliardo di €) e il superamento da parte dell’Europa sugli Stati Uniti, con un fatturato che si attesta a 312 miliardi di € rispetto ai 277 degli USA, vorrei soffermarmi un attimo sugli acquisti relativi al turismo offline.
Andiamo quindi ad analizzare quali sono i canali che influenzano maggiormente (ovvero che vengono utilizzati sempre o spesso dai consumatori) gli acquisti offline.
Turismo | Settore maggiormente influenzato | |
Siti e servizi per confrontare i prezzi | 41,0% | PC/Tablet (48,8%) |
La ricerca comincia su Google per comprendere in quale sito può essere trovato il prodotto | 52,5% | Turismo |
L’utente va direttamente su un sito che conosce per procedere all’acquisto | 47,1% | Turismo |
Ricerca di recensioni e commenti di persone su internet | 51,0% | Turismo |
Consigli chiesti a parenti/amici più esperti | 32,7% | Prodotti Finanziari (38,0%) |
Vengono messe a confronto le opzioni su 2/3 siti web conosciuti | 42,3% | Prodotti Finanziari (45,3%) |
Recarsi in un punto vendita fisico per avere informazioni e vedere il prodotto | 36,6% | PC/Tablet (53,9%) |
Come si può facilmente notare, il ruolo di internet è determinante anche nelle scelte di acquisto offline. Se da un lato Google viene utilizzato per una ricerca iniziale per trovare il prodotto, in seguito il turista legge con attenzione le opinioni online di coloro che hanno già avuto un’esperienza di acquisto con il prodotto/servizio ricercato. Stupisce sempre meno poi, come solo una persona su tre decida di recarsi nel negozio per avere maggiori informazioni in merito a ciò che sta per comprare.
Questi dati potrebbero apparire scontati per molti professionisti ed imprenditori che ormai da anni lavorano ed investono sul web e hanno compreso a pieno il potenziale, ma se consideriamo che nel 2013 solo il 41% delle imprese italiane ha un proprio sito internet (Dati Seat Pagine Gialle), forse ricordare il potenziale della rete per lo sviluppo delle aziende (nel nostro paese e non solo) potrebbe essere utile.
Di seguito la slide originale del Consorzio Netcomm da cui sono stati presi i dati.